La profonda crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando ormai
da diversi anni e che, purtroppo, sembra dover continuare ancora per
altro tempo, ha causato al nostro Paese i gravissimi danni a tutti noti
ed ha colpito anche più duramente il nostro territorio provinciale.
Nella nostra provincia il forte
rallentamento di tutte le attività economiche ed il crollo di alcuni
comparti produttivi hanno infatti provocato numerose insolvenze e
situazioni di crisi aziendali i cui effetti, a caduta, si sono in fine
inevitabilmente riversati sulle persone e sulle famiglie con il
conseguente generalizzato crollo dei consumi.
Il sistema bancario del nostro Paese ha
molto risentito del repentino decadimento del merito creditizio delle
imprese e delle famiglie ed ha subito una forte accentuazione delle
difficoltà nel mantenere la necessaria situazione di liquidità richiesta
per una sana e prudente gestione delle banche.
Così come è avvenuto per altri istituti
nazionali, in questa perversa spirale è stata purtroppo coinvolta anche
la nostra maggiore banca territoriale. La stessa, secondo notizie di
questi giorni, si accingerebbe infatti a chiudere il bilancio 2012 con
una perdita di diverse centinaia di milioni e dovrebbe nuovamente
effettuare, dopo quello di importo molto rilevante già eseguito di
recente, un nuovo ed ancora più consistente aumento di capitale.
Secondo taluni, per altro al momento
smentiti dai vertici dell'istituto, il nuovo aumento potrebbe comportare
anche la perdita dell'autonomia della banca, fino ad ora assicurata dal
possesso della maggioranza azionaria mantenuta in capo ad alcune
fondazioni bancarie locali.
Gli accennati fattori hanno fatto si che
nel nostro Territorio si sia sviluppato anche un andamento anomalo
dell'attività bancaria che ha provocato un aumento del costo della
raccolta al di fuori di ogni logica di mercato ed una contemporanea
rarefazione dei finanziamenti alla clientela, per giunta, quei pochi
concessi, erogati molto spesso ad un costo più alto di quanto sarebbe
diversamente possibile e necessario.
Onde porre rimedio ai guasti già
prodottisi, nonché per fronteggiare al meglio gli effetti della crisi,
che, come si ripete, sembrano dover protrarsi ancora per altro tempo, e,
infine, per cogliere tempestivamente i benefici della tanto auspicata
ripresa al momento in cui la stessa partirà effettivamente, appare
necessario che il Territorio possa contare fin da subito nella presenza
di un sistema bancario solido, dinamico, trasparente, reattivo, e
quindi, in sintesi, meglio attrezzato per soddisfare i bisogni relativi
ad una economia che, oltre tutto, come è noto, presenta specifiche
caratteristiche.
Per conseguire tale fondamentale
obiettivo e per far si che, nel tempo, il sistema bancario provinciale
possa anche acquisire una composizione più equilibrata e più orientata
ad una attività di vero localismo rispetto a quella attuale, il
Territorio, adottando una vera e propria scelta strategica, dovrebbe
promuovere ed attuare un convinto e corale sostegno ad un forte e veloce
sviluppo delle nostre piccole banche, le quali, ad integrazione ed a
complemento delle attività degli altri istituti presenti, sono
certamente pronte a raccogliere la sfida ed a contribuire con grande
professionalità, dinamismo e determinazione alla realizzazione di un
simile progetto.
In tal modo si opererebbe all'unisono
per riannodare un legame profondo, trasparente e duraturo tra il sistema
bancario ed il Territorio, si avvierebbe la formazione di nuova
ricchezza che resterebbe esclusivamente a vantaggio del Territorio
stesso e, nel contempo, si eviterebbero ulteriori gravi danni alla
nostra economia impedendo agli istituti che nulla hanno a che fare con
il vero localismo di beneficiare della situazione in cui si trova
attualmente il nostro sistema.
Loris Tartuferi
Presidente della Banca della Provincia di Macerata
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