venerdì 15 marzo 2013

La crisi e la politica del credito nel nostro Territorio



La profonda crisi economica e finanziaria che stiamo attraversando ormai da diversi anni e che, purtroppo, sembra dover continuare ancora per altro tempo, ha causato al nostro Paese i gravissimi danni a tutti noti ed ha colpito anche più duramente il nostro territorio provinciale.

Nella nostra provincia il forte rallentamento di tutte le attività economiche ed il crollo di alcuni comparti produttivi hanno infatti provocato numerose insolvenze e situazioni di crisi aziendali i cui effetti, a caduta, si sono in fine inevitabilmente riversati sulle persone e sulle famiglie con il conseguente generalizzato crollo dei consumi.

Il sistema bancario del nostro Paese ha molto risentito del repentino decadimento del merito creditizio delle imprese e delle famiglie ed ha subito una forte accentuazione delle difficoltà nel mantenere la necessaria situazione di liquidità richiesta per una sana e prudente gestione delle banche.

Così come è avvenuto per altri istituti nazionali, in questa perversa spirale è stata purtroppo coinvolta anche la nostra maggiore banca territoriale. La stessa, secondo notizie di questi giorni, si accingerebbe infatti a chiudere il bilancio 2012 con una perdita di diverse centinaia di milioni e dovrebbe nuovamente effettuare, dopo quello di importo molto rilevante già eseguito di recente, un nuovo ed ancora più consistente aumento di capitale.

Secondo taluni, per altro al momento smentiti dai vertici dell'istituto, il nuovo aumento potrebbe comportare anche la perdita dell'autonomia della banca, fino ad ora assicurata dal possesso della maggioranza azionaria mantenuta in capo ad alcune fondazioni bancarie locali.

Gli accennati fattori hanno fatto si che nel nostro Territorio si sia sviluppato anche un andamento anomalo dell'attività bancaria che ha provocato un aumento del costo della raccolta al di fuori di ogni logica di mercato ed una contemporanea rarefazione dei finanziamenti alla clientela, per giunta, quei pochi concessi, erogati molto spesso ad un costo più alto di quanto sarebbe diversamente possibile e necessario.

Onde porre rimedio ai guasti già prodottisi, nonché per fronteggiare al meglio gli effetti della crisi, che, come si ripete, sembrano dover protrarsi ancora per altro tempo, e, infine, per cogliere tempestivamente i benefici della tanto auspicata ripresa al momento in cui la stessa partirà effettivamente, appare necessario che il Territorio possa contare fin da subito nella presenza di un sistema bancario solido, dinamico, trasparente, reattivo, e quindi, in sintesi, meglio attrezzato per soddisfare i bisogni relativi ad una economia che, oltre tutto, come è noto, presenta specifiche caratteristiche.

Per conseguire tale fondamentale obiettivo e per far si che, nel tempo, il sistema bancario provinciale possa anche acquisire una composizione più equilibrata e più orientata ad una attività di vero localismo rispetto a quella attuale, il Territorio, adottando una vera e propria scelta strategica, dovrebbe promuovere ed attuare un convinto e corale sostegno ad un forte e veloce sviluppo delle nostre piccole banche, le quali, ad integrazione ed a complemento delle attività degli altri istituti presenti, sono certamente pronte a raccogliere la sfida ed a contribuire con grande professionalità, dinamismo e determinazione alla realizzazione di un simile progetto.

In tal modo si opererebbe all'unisono per riannodare un legame profondo, trasparente e duraturo tra il sistema bancario ed il Territorio, si avvierebbe la formazione di nuova ricchezza che resterebbe esclusivamente a vantaggio del Territorio stesso e, nel contempo, si eviterebbero ulteriori gravi danni alla nostra economia impedendo agli istituti che nulla hanno a che fare con il vero localismo di beneficiare della situazione in cui si trova attualmente il nostro sistema.

Loris Tartuferi
Presidente della Banca della Provincia di Macerata

Nessun commento:

Posta un commento