Ferdinando Cavallini - Direttore Generale della BPrM |
Fra i provvedimenti che il Governo Monti ha emanato per
risanare l’Italia, rileva, fra il molto altro, l’obbligo per le banche
di prevedere “conti corrente base”, a condizioni predefinite – cioè con
tariffe agevolate – nei quali far affluire stipendi e pensioni che, come
noto, se di importo superiore a 1.000 euro, non possono più essere
erogati in contanti. Questa misura, a mio giudizio, ha una
grande rilevanza sociale, economica e in termini di ammodernamento del
paese. Sul piano sociale, mi appare molto importante che nessuno sarà
più privato della possibilità di usufruire dei servizi bancari, a
prescindere dalla “consistenza” del suo conto corrente e quindi dalla
sua forza economica. Tutti potranno essere titolari di un conto
corrente (anche le carte prepagate con iban possono in senso lato essere
considerate conti correnti); tutti potranno andare in giro senza
eccessivi timori di subire fenomeni di microcriminalità perché la
disponibilità di moneta elettronica (cioè di carte di credito e di
debito) li mette comunque in condizione di assolvere a qualsiasi
pagamento prontamente e in totale sicurezza. Si introducono indubbi
elementi di equità sostanziale fra i cittadini con conseguente
innalzamento qualitativo delle regole di convivenza. Sul piano
economico, la misura sarà probabilmente utile per ridurre la
circolazione del contante e per aumentare il numero dei pagamenti che
ciascuno di noi effettua con la cosiddetta moneta elettronica. Ciò
porterà sia un beneficio generale, sia un vantaggio per tutti coloro che
la utilizzano.
Infatti:
• i risultati preliminari di una indagine sul costo dei servizi
di pagamento presso gli intermediari e gli esercenti commerciali,
promossa nel 2010 nell’ambito dell’Eurosistema, mostrano che in Italia
l’uso del contante nei pagamenti al dettaglio incide per più di mezzo
punto percentuale di PIL (fonte Banca d’Italia);
• in Italia, gli utilizzatori di strumenti di pagamento diversi dal contante, non hanno potuto beneficiare appieno dei rilevanti risparmi conseguiti con lo sviluppo dei pagamenti innovativi (in Europa le commissioni pagate dagli utenti sono diminuite nel 2010 dello 0,5%), proprio per l’ancora basso utilizzo di strumenti elettronici e la conseguente difficoltà di applicare politiche tariffarie incentivanti, soprattutto nel comparto dei micropagamenti.
• in Italia, gli utilizzatori di strumenti di pagamento diversi dal contante, non hanno potuto beneficiare appieno dei rilevanti risparmi conseguiti con lo sviluppo dei pagamenti innovativi (in Europa le commissioni pagate dagli utenti sono diminuite nel 2010 dello 0,5%), proprio per l’ancora basso utilizzo di strumenti elettronici e la conseguente difficoltà di applicare politiche tariffarie incentivanti, soprattutto nel comparto dei micropagamenti.
Sul piano dell’ammodernamento del paese, oltre all’indubbio rilievo
che le misure adottate possono produrre in materia di contrasto alle
attività di riciclaggio, mi piace ricordare che nel 2010 il numero di
operazioni di pagamento per abitante con strumenti alternativi al
contante sono state in Italia solo 66, a fronte delle 176 rilevate in
media nei paesi dell’area dell’euro nel corso del 2009 (fonte Banca
d’Italia). In realtà, nel nostro paese, il contante risulta essere lo
strumento più utilizzato nei micropagamenti (90 per cento dei casi),
anche perché i consumatori non percepiscono che esso è il mezzo di
pagamento più oneroso per gli elevati costi di produzione e gestione,
nonchè per i fenomeni illeciti che gli operatori possono subire. Ora è
importante che le Banche amplifichino l’azione del governo e pertanto
operino con assoluta trasparenza e un approccio di vicinanza al cliente.
E’ assolutamente necessario trasformare in atti concreti quella volontà
di fare sistema che tutti i protagonisti della vita civile invocano. E’
determinante adottare tutte le iniziative per favorire i cittadini,
soprattutto quelli appartenenti alle fasce più deboli, e accompagnarli
all’utilizzo di strumenti e comportamenti che tornano a vantaggio di
tutti e che ci avvicinano all’Europa. La Banca della Provincia di
Macerata (http://www.bancamacerata.it/prodotti/conto-asso.html) farà la sua parte.
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